06 Apr Per omicidio stradale un anno è poco.

Per omicidio stradale un anno è poco. Per omicidio stradale un anno è poco. Ecco a cosa è stato condannato un trentottenne che nell’agosto dello scorso anno investì ed uccise, come scrive CentroPagina un anconetano. E poi patente sospesa per soli tre mesi. A questo signore consigliamo di non mettersi alla guida. Se si deve muovere la soluzione c’è. Ed è un autista privato. Il link ad un articolo di questo blog che tratta la questione.

Detto cosi sembra pochissimo. C’è da dire, pur non avendo visto gli atti del processo che la vittima camminava a bordo strada. Non una strada qualsiasi, ma la SS16.

In questo blog abbiamo più volte detto che non vogliamo speculare sulla morte di nessuno e nemmeno ovviamente sul dolore dei familiari delle vittime.

E non faremo cosi nemmeno questa volta.

Ci preme invece stigmatizzare il comportamento spesso incosciente di pedoni e ciclisti. Incosciente per in primis loro stessi e poi anche per gli altri.

Camminare su qualsisia tipo di strada a bordo strada è pericolosissimo. Magari con le cuffie …. sono comportamenti di totale incoscienza. Anche perchè se è buio è difficile vedere un pedone. E’ se in più ci si mette la incoscienza dei guidatori al telefono, che facilmente sbandano, si capisce molto bene che è meglio evitare. Parliamo di pedoni, che se proprio devono dovrebbero camminare contromano, senza naturalmente guardare il telefono. Questo consente loro di avere una maggiore percezione del pericolo, per magari buttarsi di lato se vedono un automezzo sbandare.

Per i ciclisti il discorso è completamente diverso. Non parliamo qui di chi è un amatore sportivo. Costoro sono sempre ben equipaggiati e prudenti per quanto possibile.

Parliamo di chi usa la bicicletta per muoversi. Non può chiaramente andare contromano, ma dovrebbe evitare le strade più buie ed usare i dispositivi di sicurezza luminosi ormai in commercio ovunque ed a costi affrontabili.